Resistere insieme, dal deserto ai campi profughi
di Claudio Cantù dal numero 2 di Oltre la sabbia e il vento
Da Rabouni, in Algeria, a Tifariti (territori liberati del Sahara Occidentale ) ci sono 6/8 ore di jeep massacranti. Un percorso che lambisce la frontiera mauritana in un susseguirsi di lande piatte ed ostili e rocce che emergono dal deserto costeggiando il muro costruito dalla forze marocchine per delimitare il territorio occupato difeso da 5 milioni di mine. La zona “ricca” di risorse minerarie, di fosfati, e ora di risorse energetiche eoliche, con oltre 1.100 km di costa, frutta al Marocco di soli diritti di pesca ceduti a compagnie straniere 52 milioni di euro all’anno. Circa tale sfruttamento, un contenzioso è aperto dal 2016 tra l’unione europea e Fronte Polisario e l’ultima sentenza del Tribunale europeo del 2021 ha ribadito la non validità di tali accordi stipulati senza l’accordo né beneficio per il popolo sahrawi, rappresentato dal Fronte Polisario, riconosciuto dall’ONU come suo portavoce. In questo percorso dopo le rare piogge il terreno si colora di sfumature inaspettate e fantastiche per la minimale vegetazione che per pochi giorni ha il sopravvento sull’aridità della sabbia. Lo abbiamo percorso decine di volte dal 2012, anno in cui come Rete Tifariti abbiamo dato avvio ai primi progetti di aiuto rivolti ad integrare l’alimentazione degli studenti sostenendo la mensa scolastica, il trasporto e l’orto educativo. I numeri della popolazione sahrawi sono i seguenti: circa 100.000 persone abitanti nei Territori del Sahara Occidentale controllati dal Fronte Polisario, escluse da ogni aiuto internazionale perché non godono dello status di rifugiati; 173.000 saharawi, stanziati a sud dell’Algeria dal 1975, riconosciuti come rifugiati da ACNUR, agenzia ONU per i rifugiati e che sopravvivono grazie ad un piano di aiuti di 15 milioni di euro erogati annualmente con variazioni perlopiù al ribasso.
Abbiamo cercato di portare il nostro supporto là dove l’aiuto ufficiale internazionale non arriva. Abbiamo al nostro fianco a supporto delle nostre azioni esponenti politici della Regione Emilia Romagna che hanno permesso all’Ente Regionale di contribuire alla realizzazione di aiuti di carattere umanitario nei territori controllati dal Fronte Polisario. Ogni progetto è stato ideato, progettato e realizzato in rete (Rete Tifariti) con il contributo ed il supporto di associazioni, ong, ed enti locali della Regione Emilia-Romagna, ed affidato a CISP per la realizzazione in loco.
Il nostro principale obiettivo, sostenere ed incrementare la frequenza scolastica di bambine e bambini che nelle condizioni estreme del deserto frequentano le scuole dei villaggi. Ci siamo concentrati inizialmente su Tifariti, da cui prende il nome la nostra Rete, dove nel 2013 abbiamo predisposto locali ed attrezzature per un servizio mensa e da allora sono stati distribuiti migliaia di pasti. Siamo poi intervenuti nelle scuole di Buer Tighsit con una distribuzione giornaliere di una merenda in orario scolastico. Per facilitare la presenza degli studenti delle zone più lontane dalla scuola, abbiamo dotato Tifariti di un automezzo.
Per contribuire a garantire la presenza del personale impegnato al funzionamento della scuola e della mensa, ma anche per stimolare una micro economia virtuosa, i progetti hanno previsto l’erogazione di contributi economici (a cuoche, guardiani, autista, insegnanti) e sostenuto il potenziamento di un orto vicino la scuola di Tifariti con il duplice scopo di arricchire di alimenti freschi la dieta scolastica e di educare alla sostenibilità alimentare. Abbiamo affrontato il tema del rispetto dell’ambiente installando impianti fotovoltaici per la produzione di energia (scuole e mensa) e negli ultimi progetti abbiamo affrontato il tema dello smaltimento dei rifiuti.
Oggi tutto questo è stato stravolto. La rottura del cessate il fuoco a novembre 2020 ha costretto all’evacuazione le popolazioni dei territori. Molti dei villaggi e le scuole in cui operavamo sono ora deserti. Una nuova emergenza si è creata con migliaia di persone in fuga in parte verso la Mauritania, in parte verso i campi profughi oltre il confine algerino. I nostri referenti del CISP insieme alle controparti locali hanno rimodulato i progetti orientando gli aiuti verso gli alunni delle 6 scuole della Wilaya di Dahla, dove si sono istallati la maggior parte degli sfollati. Da marzo 2021 ogni settimana viene distribuita una merenda in orario scolastico a 3.500 alunni delle scuole ed un sostegno economico agli insegnati sfollati. Nelle scuole di Tifariti e di Buer Tighsit, sono rimasti solo i guardiani a vigilare e pronti a riaprire i cancelli. Noi restiamo, come Rete Tifariti, in appoggio alla resistenza di questo popolo, alla sua determinazione nel perseguire l’indipendenza. Siamo pronti a ripartire per un supporto umanitario alle popolazioni del del Sahara Occidentale, per sostenere la riappropriazione da parte di un popolo del proprio territorio e della libertà.
Oltre la sabbia e il vento è il magazine di informazione sul popolo saharawi realizzato da
CISP – Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli
Nexus Emilia Romagna
Comune di Ravenna
in collaborazione con
Instant Documentary APS
Regione Emilia-Romagna