Il cinema in tasca: il mercato digitale on demand

E tu, vedi più film al cinema o in streaming sdraiatə comodamente sul divano di casa tua? Nessun giudizio qui, sia chiaro. Io stessa mi ritrovo più spesso a guardare un film dallo schermo del mio laptop, ahimè. Mentre ci pensi un po’ su, continuiamo il discorso sulla distribuzione, ma stavolta focalizziamoci sul mercato on-demand.

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Fascino e contraddizioni del reale sul grande schermo

La distribuzione è spesso la fase più incerta dell’intero processo produttivo di un film documentario, e nel nuovo panorama mediale a un autore vengono richieste sempre più competenze: dalla scrittura alla ricerca di sostegni economici, dalla realizzazione alla post-produzione, fino alla promozione e distribuzione a un pubblico. Come è noto, spesso il cinema documentario fatica a trovare sostegni finanziari e anche spazi di visione, dunque un riconoscimento, proprio perché storicamente si porta dietro un vissuto difficile legato ai diversi modi di intenderlo, definirlo e di promuoverlo. Il cinema documentario ha bisogno di canali diversi, di eventi di contorno, di maggiore rischio produttivo e distributivo, di un pubblico selezionato, di una sensibilità diversa, di una critica adeguata. Non stupisce, quindi, che vi si un dibattito tra chi vorrebbe definire il documentario semplicemente cinema e chi invece non dimentica mai di sottolinearne le peculiarità allo scopo di offrirgli un riconoscimento diverso sul piano estetico-linguistico, ma anche sul piano produttivo e distributivo. 

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[il filo di sabbia] 07. Inshallah!

I Saharawi non ti lasciano mai da solo, perché la cosa peggiore nel deserto è la solitudine, perché un uomo da solo nel deserto è un uomo morto. Ed è così che se ti aggiri da solo, anche in pieno giorno, per una wilaya, è molto probabile che qualcuno si avvicini e ti faccia compagnia. Solitamente sono i bambini o comunque ragazzi molto giovani. Possono affiancarti in silenzio, e in silenzio accompagnati, oppure chiederti come stai, come ti chiami, da dove vieni, prenderti per mano… fatto sta che nei campi non sarai mai solo.

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[il filo di sabbia] 06. Il corsaro nero ci salverà.

C’è la luna piena. Il vento è gradevole, fresco. Il piazzale è deserto. È quasi mezzanotte. Oltre il muro un fitto latrare di cani randagi. Sono stanco. Oggi ho faticato molto. Ha fatto caldo, tanto, e siamo stati quasi tutta la mattina all’aperto. La pioggia di ieri è già un vago ricordo, svanito nel cielo terso della giornata, col sole che ha asciugato la sabbia. È evidente che in questo luogo la natura è predominante, scandisce i ritmi, condiziona gli umori, cambia i piani della giornata. Mi rendo conto di conoscere pochissimo la relazione che hanno i saharawi con la natura.

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[il filo di sabbia] 05. Radici.

La marcia verde. Sembra quasi un’immagine poetica. Il verde, in fondo, è un colore rassicurante. Il verde è alberi, boschi, mare, occhi… Ma di rassicurante, nella marcia di 350000 marocchini nel Sahara Occidentale del 1975, non c’è assolutamente nulla.

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[il filo di sabbia] 04. Blu ovvero del volare al tramonto su un gonfiabile magico

Giorno 10 – 04/10/2022 Blu. Il cielo è tornato ad essere blu. Ne guardo una striscia tra gli alloggi del

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[il filo di sabbia] 03. Sabbia ovunque!

Giorno 7 – 01/10/2022 Sabbia ovunque. Quando Fiorenzo è tornato, alle due passate, ero ancora sveglio. Ha bussato alla porta

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[il filo di sabbia] 02. Il presente è una terra straniera

Giorno 4 – 28/09/2022 Il cielo è grigio per la maggior parte del tempo. Alzo la testa per un attimo

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