Giulia Olmi: uscire da Matrix
“Dopo trentacinque anni che frequento i campi, ho la sensazione che andarci per me è un po’ come uscire da Matrix e vedere la realtà vera”. A differenza di Cypher, il personaggio che nel film di fantascienza del 1999 tradiva la Resistenza per poter tornare nella finzione del software, Giulia Olmi non rinuncerebbe mai. “C’è l’idea che la realtà è quella” e non ciò che viviamo qui. “Quando torno a casa e tutto è così bello, ma finto: qualcosa che abbiamo costruito noi. Ma la realtà vera è quell’altra, quella dei campi: cruda, dura ma anche estremamente affascinante,” perché è ridotta all’essenzialità e priva di superfluo, per certi versi precaria e sicuramente difficile. Gli anni della pandemia, con l’impossibilità di viaggiare, sono stati uno dei periodi più lunghi senza che Olmi potesse frequentare i campi e fosse quindi costretta a una prolungata permanenza dentro a Matrix.
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