[il filo di sabbia] 07. Inshallah!

I Saharawi non ti lasciano mai da solo, perché la cosa peggiore nel deserto è la solitudine, perché un uomo da solo nel deserto è un uomo morto. Ed è così che se ti aggiri da solo, anche in pieno giorno, per una wilaya, è molto probabile che qualcuno si avvicini e ti faccia compagnia. Solitamente sono i bambini o comunque ragazzi molto giovani. Possono affiancarti in silenzio, e in silenzio accompagnati, oppure chiederti come stai, come ti chiami, da dove vieni, prenderti per mano… fatto sta che nei campi non sarai mai solo.

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[il filo di sabbia] 06. Il corsaro nero ci salverà.

C’è la luna piena. Il vento è gradevole, fresco. Il piazzale è deserto. È quasi mezzanotte. Oltre il muro un fitto latrare di cani randagi. Sono stanco. Oggi ho faticato molto. Ha fatto caldo, tanto, e siamo stati quasi tutta la mattina all’aperto. La pioggia di ieri è già un vago ricordo, svanito nel cielo terso della giornata, col sole che ha asciugato la sabbia. È evidente che in questo luogo la natura è predominante, scandisce i ritmi, condiziona gli umori, cambia i piani della giornata. Mi rendo conto di conoscere pochissimo la relazione che hanno i saharawi con la natura.

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[il filo di sabbia] 05. Radici.

La marcia verde. Sembra quasi un’immagine poetica. Il verde, in fondo, è un colore rassicurante. Il verde è alberi, boschi, mare, occhi… Ma di rassicurante, nella marcia di 350000 marocchini nel Sahara Occidentale del 1975, non c’è assolutamente nulla.

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[il filo di sabbia] 03. Sabbia ovunque!

Giorno 7 – 01/10/2022 Sabbia ovunque. Quando Fiorenzo è tornato, alle due passate, ero ancora sveglio. Ha bussato alla porta

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