[il filo di sabbia] 07. Inshallah!

I Saharawi non ti lasciano mai da solo, perché la cosa peggiore nel deserto è la solitudine, perché un uomo da solo nel deserto è un uomo morto. Ed è così che se ti aggiri da solo, anche in pieno giorno, per una wilaya, è molto probabile che qualcuno si avvicini e ti faccia compagnia. Solitamente sono i bambini o comunque ragazzi molto giovani. Possono affiancarti in silenzio, e in silenzio accompagnati, oppure chiederti come stai, come ti chiami, da dove vieni, prenderti per mano… fatto sta che nei campi non sarai mai solo.

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[il filo di sabbia] 06. Il corsaro nero ci salverà.

C’è la luna piena. Il vento è gradevole, fresco. Il piazzale è deserto. È quasi mezzanotte. Oltre il muro un fitto latrare di cani randagi. Sono stanco. Oggi ho faticato molto. Ha fatto caldo, tanto, e siamo stati quasi tutta la mattina all’aperto. La pioggia di ieri è già un vago ricordo, svanito nel cielo terso della giornata, col sole che ha asciugato la sabbia. È evidente che in questo luogo la natura è predominante, scandisce i ritmi, condiziona gli umori, cambia i piani della giornata. Mi rendo conto di conoscere pochissimo la relazione che hanno i saharawi con la natura.

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[il filo di sabbia] 02. Il presente è una terra straniera

Giorno 4 – 28/09/2022 Il cielo è grigio per la maggior parte del tempo. Alzo la testa per un attimo

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Ritirare di persona passando dal retro – Cronache dal nuovo mondo

Il latte di vacca, bevuto dentro alla tazza del nonno, lo soffia via il maestrale, perché è ora che la barca prenda il largo, covid o no.
Leggi il racconto dal vero di Stella Dalla Costa, che ha raccontato per noi le storie del dopo lockdown.

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La domatrice di elefanti – Cronache dal nuovo mondo

I viali di una Bologna notturna, incredibilmente vuota, che somigliavano agli Champs Elysées, adesso sono illuminati a giorno, e rivelano storici segreti di una città che ha cambiato forma, perché le cose non diventano mai com’erano prima.

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Il 2020 che non avevo immaginato – Cronache dal nuovo mondo

Fuori ci sono ancora le ombre della neve. Per compensazione il 2020 ci ha regalato una fioccata con tutti i crismi. Mio fratello in cucina prepara il Martini Dry, che mi sembra il modo più degno per annegare l’anno che è stato. Come sempre la sera del 31 penso ai propositi per l’anno che verrà

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