Dispatch #05 – Prima della missione.
Ciao ragazzi! Oggi vi diamo qualche informazione riguardo i retroscena delle riprese del nostro film. Nonostante il nostro entusiasmo e la nostra voglia di iniziare a filmare il prima possibile, ci sono stati vari inconvenienti che hanno rallentato i lavori. Alcuni sono stati organizzativi, altri dovuti alle condizioni meteorologiche e altri riguardanti le metodologie di lavoro.
Venerdì 15 marzo ci siamo ritrovati alla Darsena di Ravenna per iniziare le riprese. Avevamo organizzato un incontro con il primo protagonista del film ed avevamo buoni presentimenti. Tuttavia, abbiamo avuto un imprevisto: non faceva bel tempo, il cielo era grigio e prevedeva pioggia. Perciò abbiamo disdetto l’incontro che ci eravamo prefissati e abbiamo riorganizzato brevemente i gruppi per procedere con il resto del lavoro. Noi del gruppo di comunicazione siamo andati in un bar nel centro della città, il Caffè Letterario. Qui abbiamo avuto la possibilità di continuare a lavorare con i computer e organizzarci per i lavori successivi. Il gruppo di fotografia, nonostante la pioggia, ha comunque girato per Ravenna per non perdere una giornata di lavoro. Hanno registrato brevi video nel centro della città e hanno cercato di rappresentare Ravenna per come realmente è: con i suoi alti e bassi, con i lavori in corso e con il tempo grigio e cupo. Hanno optato per delle riprese riguardanti la quotidianità della città per rompere l’equilibrio e non rappresentarla attraverso foto e cartolina perfette.
Delle altre riprese da Kauser e Città Attiva abbiamo già parlato nelle scorse newsletter. Quello che ancora non vi abbiamo detto è che abbiamo deciso di includere anche due nostre riunioni nel documentario. Non è stato facile essere davanti alla macchina da presa e, se doveste farlo anche voi, ci piacerebbe conoscere le vostre sensazioni. Ci sentivamo in imbarazzo e abbiamo avuto molta difficoltà ad esprimere le cose importanti che volevamo comunicare rispetto all’esperienza che stiamo facendo. Probabilmente vedrete le immagini quando Tommaso verrà, la prossima settimana, cercate di essere comprensivi 😉
Verso inizio aprile abbiamo dovuto affrontare un altro imprevisto con le riprese, questa volta però ben più complesso perché riguarda l’organizzazione e la struttura del nostro documentario. In concreto avevamo deciso di concludere il nostro film parlando della storia di una bambina disabile frequentante la scuola materna a Ravenna. Con nostra sorpresa, i genitori, che avevano precedentemente appoggiato il progetto con entusiasmo, hanno deciso di non aderire più negandoci la possibilità di intervistare la bambina e sconvolgendo i nostri piani. A questo punto abbiamo dovuto riunire tutta la classe per parlare e trovare una soluzione condivisa da tutti, così abbiamo escogitato un’altra strategia per concludere le nostre riprese, che però sono rimandate al rientro di Tommaso e Maria Giulia, che stanno per venire da voi.
Una cosa molto importante che resta da dirvi, è che noi non sentiamo questo film come solamente nostro. Sentiamo anzi, il film come un’esperienza da fare insieme a voi, in cooperazione appunto. È per questo che crediamo sia giusto che si faccia un solo film, nel quale ci scambiamo racconti dai luoghi in cui viviamo rispetto alla cooperazione, allo sviluppo e alla sostenibilità del mondo che desidereremmo avere. È per questo che siamo molto dispiaciuti di non aver avuto mai una risposta da voi in queste settimane, ma conosciamo le difficoltà che avete per connettervi ad internet e siamo certi che, all’arrivo di Tommaso e Maria Giulia si potrà aprire questo tanto desiderato dialogo e il vostro film possa completare il nostro e viceversa, nello spirito del legame che unisce da tempo i nostri territori.
Un caro saluto e a prestissimo
¡Hola chicos! Hoy hemos decidido hablaros sobre los trasfondos del rodaje de nuestro film. Pese a nuestro entusiasmo y nuestras ganas de empezar a grabar lo antes posible, hubo algunas complicaciones que han ido retrasando el trabajo. Algunas han sido de tipo organizativo, otras relativas a las condiciones meteorológicas y otras relacionadas con las metodologías de trabajo.
El viernes 15 de marzo, quedamos en la dársena de Rávena para empezar con el rodaje. Organizamos una cita con el primer protagonista del film y teníamos muy buenos presentimientos. Sin embargo, tuvimos un contratiempo: el cielo estaba gris cruzado con nubes y estaba a punto de romper a llover. Por tanto, cancelamos la cita y reorganizamos los grupos para seguir con los demás trabajos que teníamos que hacer. Nosotros, el grupo de comunicación, fuimos a una cafetería en el casco histórico de la ciudad que se llama Caffè Letterario. Aquí pudimos seguir trabajando con los ordenadores y organizarnos para los trabajos futuros. El grupo de fotografía, pese a la lluvia, siguió dando vueltas por la ciudad a fin de no perder un día de trabajo. Grabaron algunos vídeos en el centro de la ciudad e intentaron representar Rávena por lo que es: con sus altibajos, en obras y con el cielo nublado y oscuro. Eligieron grabar escenas de la vida cotidiana para romper el equilibrio y no representarla a través de la clásicas postales perfectas.
Ya os hemos comentado algo sobre los rodajes de Kauser y Città Attiva en los boletines anteriores. Lo que todavía no sabéis es que decidimos añadir al documental dos reuniones nuestras: no fue nada fácil estar frente a la cámara y, si alguna vez os tocara hacerlo, nos gustaría que compartierais con nosotros vuestras sensaciones. Nos daba vergüenza y encontramos muchas dificultades en expresar las cosas importantes que queríamos comunicar con respeto a esta experiencia. Es muy probable que la semana que viene, Tommaso os enseñará las imágenes, por favor ¡sed comprensivos! 🙂
A comienzos de abril tuvimos que hacer frente a otro problema relacionado con el rodaje, se trataba de algo serio y complejo porque versaba sobre la organización y la estructura del documental. Concretamente, decidimos concluir nuestro film hablando de la historia de una niña discapacitada que va a una guardería de Rávena. Con sorpresa constatamos que los padres de la niña, que habían previamente apoyado el proyecto con entusiasmo, decidieron alejarse y negarnos la posibilidad de entrevistar a la niña. Entonces tuvimos que quedar con la clase para discutir sobre el problema y encontrar una solución compartida por todo el mundo. Ideamos una nueva estrategia para acabar con el rodaje, sin embargo, tendremos que esperar a que Tommaso y Maria Giulia regresen porque están a punto de visitaros.
Algo muy importante que queremos deciros es que nosotros no sentimos el film como algo solamente nuestro. Lo concebimos como una experiencia para compartir con vosotros, en colaboración. Por esta razón, pensamos que sea justo rodar una sola película en la que compartimos las historias de los lugares en los que vivimos hablando de colaboración, desarrollo y sostenibilidad: tres valores que caracterizan al mundo que deseamos. Por tanto, sentimos mucho que, en las semanas pasadas, no pudisteis contestarnos, sin embargo, sabemos que tenéis muchas dificultades en conectar al internet. Estamos seguros de que en cuanto lleguen Tommaso y Giulia, tendremos la posibilidad de abrir este diálogo tan deseado. De esta manera podréis terminar nuestro film y viceversa, llevados por el espíritu que une nuestros territorios desde hace años.
Saludos, ¡Hasta pronto!