Ravenna-Saharawi, dispatch #04
le riprese
Ciao ragazzi! In questa newsletter vogliamo parlarvi delle impressioni e sensazioni che abbiamo provato nel corso dei primi giorni di riprese realizzati dal gruppo di regia e di fotografia. I protagonisti sono Kauser, il proprietario del negozio di bigiotteria, e Jassim, un ragazzo che frequenta lezioni di lingua italiana a Città Attiva.
Per quanto riguarda la prima intervista, il nostro obiettivo era quello di riprendere Kauser nella sua quotidianità mentre svolge il suo lavoro.
Non appena siamo arrivati abbiamo iniziato a fargli delle domande perché volevamo che ci spiegasse in cosa consiste il suo lavoro. Purtroppo non siamo riusciti nel nostro intento, perché era intimorito e distaccato, ad esempio non voleva mostrare la sua merce perché aveva paura di eventuali furti. Quindi abbiamo optato per qualcosa di più semplice: Matilda, il capo del gruppo di regia, ha iniziato a fare domande generali per metterlo a suo agio. Poi, ha iniziato a fare domande più dirette e specifiche che non riguardavano soltanto il lavoro ma anche la sua vita privata. Kauser si è aperto con noi e ha parlato della sua famiglia, di come sia lui che i figli si sentano italiani: infatti, ci ha espresso il suo desiderio di rimanere per sempre in Italia perché sostiene che non ci sia un paese più accogliente di questo.
Kauser si è dimostrato una persona umile, disposta a fare sacrifici per lavorare e mantenere la sua famiglia. Un uomo sensibile e disponibile che ha collaborato apertamente con noi, nonostante il disagio e la timidezza iniziali dovuti soprattutto al confronto con la nostra generazione. Infatti, Kauser si sentiva più libero di parlare con Tommaso, il referente del progetto, piuttosto che con Matilda. Parlare con Kauser ci ha sorpresi molto perchè non ci aspettavamo che fosse così legato alla nostra nazione, soprattutto perchè spesso noi italiano sottovalutiamo le opportunità che offre il nostro paese.
Quando siamo arrivati a Città Attiva, abbiamo incontrato e conosciuto Jassim, un ragazzo siriano che stava frequentando la lezione di italiano. I gruppi di regia e fotografia hanno assistito alla lezione e hanno iniziato le riprese. Anche lui, come Kauser, all’inizio era in soggezione a causa della videocamera, tuttavia, con l’intervento dell’insegnante Marta, si è tranquillizzato e ha iniziato a raccontarci la sua storia.
Quando parlava del suo passato difficile era così emozionato che ci faceva tenerezza. Nonostante ciò, Jassim ci è sembrato una persona molto pacata e tranquilla, contento di imparare la lingua italiana. Ci ha rallegrato molto il fatto che gli piacesse l’italiano e imparare, perché conoscere la lingua di un paese porta all’adattamento. Per questo motivo speriamo che finalmente possa mettere le radici per costruire un futuro migliore.
¡Hola chicos! En este boletín queremos informaros sobre las impresiones y sensaciones que hemos experimentado durante las dos primeras dias de rodaje llevadas a cabo por los grupos de fotografía y dirección. Los protagonistas son Kauser, el dueño de la tienda de bisutería, y Jassim, un joven que asiste a clases de italiano en Città Attiva.
En relación con la primera entrevista, nuestro objetivo fue el de filmar a Kauser en su vida diaria mientras trabaja en su tienda.
Tan pronto como llegamos, comenzamos a hacerle preguntas porque queríamos que nos explicara de qué va su trabajo. Desafortunadamente, no tuvimos éxito en nuestra intención porque Kauser estaba intimidado y distante. Por ejemplo, no nos quería mostrar sus productos porque temía posibles robos. Así que optamos por algo más simple: Matilda, la jefa del grupo de dirección, comenzó a hacer preguntas generales para tranquilizarlo. Luego, comenzó a formular preguntas más directas y específicas que no solo se referían a su trabajo sino también a su vida privada. Kauser se abrió con nosotros y empezó a hablar de su familia y de cómo tanto sus hijos como él se sientan italianos: de hecho, nos confesó que quiere quedarse en Italia para siempre porque cree que no haya paises tan acogedores en el mundo.
Kauser resultó ser una persona humilde, dispuesta a hacer sacrificios para trabajar y mantener a su familia. Un hombre sensible y disponible que decidió colaborar con nosotros pese a la incomodidad y la timidez iniciales debidos a la confrontación con nuestra generación. De hecho, Kauser encontraba menos dificultades en hablar con Tommaso, el tutor del proyecto, que con Matilda. Hablar con Kauser nos ha sorprendido mucho porque no pensábamos que fuese tan encariñado con nuestro país, sobre todo porque nosotros los italianos menospreciamos las oportunidades que ofrece nuestra patria.
Cuando llegamos a Città Attiva, encontramos y conocimos a Jassim, un joven sirio que estaba asistiendo a una clase italiano. Los grupos de dirección y fotografía observaron la clase y empezaron a filmar. Similmente a lo que pasó con Kauser, Jassim, al comienzo, estaba atemorizado por la cámara, pero, gracias a la intervención de la profesora Marta se tranquilizó y empezó a contarnos su historia.
Cuando hablaba de su tortuoso pasado estaba tan emocionado que nos provocó ternura. Sin embargo, Jassim nos pareció una persona muy apacible y tranquila, encantado de aprender la lengua italiana. Nos alegramos mucho de que le gustaba el italiano y aprender, porque aprender la lengua de un país lleva a la adaptación. Por esta razón esperamos que Jassim pueda por fin echar raíces para construir un futuro mejor.