La distribuzione è spesso la fase più incerta dell’intero processo produttivo di un film documentario, e nel nuovo panorama mediale a un autore vengono richieste sempre più competenze: dalla scrittura alla ricerca di sostegni economici, dalla realizzazione alla post-produzione, fino alla promozione e distribuzione a un pubblico. Come è noto, spesso il cinema documentario fatica a trovare sostegni finanziari e anche spazi di visione, dunque un riconoscimento, proprio perché storicamente si porta dietro un vissuto difficile legato ai diversi modi di intenderlo, definirlo e di promuoverlo. Il cinema documentario ha bisogno di canali diversi, di eventi di contorno, di maggiore rischio produttivo e distributivo, di un pubblico selezionato, di una sensibilità diversa, di una critica adeguata. Non stupisce, quindi, che vi si un dibattito tra chi vorrebbe definire il documentario semplicemente cinema e chi invece non dimentica mai di sottolinearne le peculiarità allo scopo di offrirgli un riconoscimento diverso sul piano estetico-linguistico, ma anche sul piano produttivo e distributivo.
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