Il contesto di una crisi dimenticata

Il Sahara Occidentale è stato colonizzato dalla Spagna da metà dell’800 fino al 1975, anno in cui Madrid ha ceduto il territorio al Marocco ignorando il mezzo referendario indicato dalle Risoluzioni Onu dal 1963 per permettere alla popolazione di autodeterminarsi. Con l’invasione del Marocco, parte dei sahrawi sono fuggiti in Algeria, dove godono dal 1986 dello status di rifugiati; l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati (ACNUR) ha stimato nel 2018 una popolazione di 173.600 persone.

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Il presente è una terra straniera

di Claudio Cantù – dal numero 1 di Oltre la sabbia e il vento
La popolazione dei territori liberati del Sahara Occidentale è quella che, probabilmente, risulta essere la più colpita e soggetta agli effetti devastanti provocati dalla rottura della tregua tra RASD e Regno del Marocco avvenuta il 13/11/20.
I saharawi sembrano immobilizzati dalla storia, presi in ostaggio da potenze economiche e politiche e dalla diplomazia internazionale: un popolo che ha sottoscritto, nel momento più alto della sua lotta di liberazione, una tregua per permettere una soluzione democratica del conflitto con un referendum per
l’autodeterminazione (v. risoluzione ONU 1514/61) e che ha visto succedersi decenni senza mutamenti. Quarant’anni di negoziati al tavolo delle Nazioni Unite, con un avvicendarsi di inviati speciali che puntualmente a fine mandato hanno registrato il nulla di fatto o il ritorno ai punti di partenza delle trattative.
Una situazione, quella saharawi, che potrebbe mutare repentinamente con singoli avvenimenti che potrebbero determinare un cambiamento sostanziale

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Oggi vi presentiamo Nexus Emilia Romagna

Le radici di Nexus ER sono alla base dei suoi progetti e del suo agire negli scenari di crisi e di povertà nel mondo: diritti, pace, convivenza delle diversità e tutela delle tradizioni autoctone, accesso alle risorse e ai servizi di base, a un’alimentazione equa ed equilibrata e parità di genere. Queste, secondo l’associazione, sono i cardini da cui non può prescindere la cooperazione internazionale.

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L’Id al-Fitr in isolamento – Mi diario de cuarentena

Siamo arrivati al giorno numero 63 di quarantena e sembra che la tristezza sia tornata a bussare alle nostre porte. Non è per dei nuovi casi di Covid-19 nei campi, ma per il modo di celebrare la fine del digiuno, l’Id al-Fitr.

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Il 20 maggio in isolamento – mi diario de cuarentena.

Iniziamo il diario di oggi con la testimonianza di Hassan Bachir e la sua storia di amore e solidarietà. Continuiamo, come al solito, con il diario di Hamudi che ci racconta del 20 di maggio, una data speciale per il popolo saharawi e per il Fronte Polisario.

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Sembra che i giorni non siano più gli stessi – mi diario de cuarentena

Sembra che i giorni non siano più gli stessi, è vero che siamo chiusi tra quattro mura, ma le nostre menti possono viaggiare e conoscere altri mondi attraverso l’arte, la musica e il cinema…

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